Il drago verde by Scarlett Thomas

Il drago verde by Scarlett Thomas

autore:Scarlett Thomas [Thomas, Scarlett]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, Fantasy & Magic
ISBN: 9788822712738
Google: nVYsDwAAQBAJ
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2017-09-21T15:10:07+00:00


Spyrys – Pryder – Wythrés.

C’erano rose fresche in un grande vaso sul tavolo da caffè, tazze piene di frutta e cioccolatini e canditi ovunque.

Dall’altra parte della porta di legno, Effie intravide un tavolo riccamente apparecchiato per due. Deglutì.

Dov’era il drago?

20

«Penso che vi dovrò uccidere», disse Leonard Levar. «Mi sembra l’unica maniera affidabile per assicurarmi che non mettiate le mani sui miei libri».

Non riaccese la luce. Invece, accese varie candele in diversi punti della fredda grotta scura. Usare la magia per svolgere un tale compito nel Reale era estremamente dispendioso, eppure Levar volle impressionare quei ragazzetti che gli stavano davanti dimostrando quant’era potente e pericoloso. Ecco perché accese ogni candela solo con lo schiocco delle esili dita.

Il prezzo da pagare per un uomo che di recente aveva fatto ciò che aveva fatto lui era molto alto. Ma non importava. La ricompensa che avrebbe avuto da…

«Uhm…», disse Maximilian. «Non sono veramente i tuoi libri».

«Li ho pagati. Ho pagato persino il cinquecentesimo libro che non ho».

Maximilian rimase sbalordito. Il cinquecentesimo libro doveva essere il Dragon’s Green. Oh, be’, almeno Effie quello ce l’aveva. Adesso, non rimaneva altro da fare che riportarle anche gli altri 499. Ma probabilmente sarebbe stato difficile, ora che erano stati catturati da quel… quel… Che cos’era? Al lume di candela, sembrava più una creatura che un uomo: piccolo, raggrinzito, con le orecchie leggermente appuntite e un’aria avvizzita come se l’avessero tenuto sott’aceto per un bel po’ di tempo. Maximilian si ricordò che si presumeva avesse più di trecentocinquant’anni, il che probabilmente spiegava il suo aspetto.

«Effie non voleva venderti quei libri», disse Wolf.

Maximilian cercò di esaminare Leonard Levar con i suoi occhiali. Quanto poteva avere un uomo come lui in termini di valuta magica, e…

«Come ti permetti?», disse Levar, girando su se stesso. «Non sei solo sfacciato, ma anche stupido. Stai cercando di esaminare un essere potente quanto me senza nemmeno provare a nasconderti? E naturalmente non scopri nulla, perché mi sono camuffato. Inoltre, riveli anche il fatto che porti con te un bottino molto importante e di gran valore. Bene, dammeli».

Il cuore di Maximilian fece un salto.

«Be’?», disse Levar. «Dammeli».

«Cosa?»

«Oh, stupido ragazzino. Non vivrai molto a lungo, ma potresti almeno provare a rendere onorevole la tua fine comportandoti in maniera più dignitosa».

Levar prese una penna e un taccuino e iniziò a scrivere qualcosa. A vederlo così sembrava solo un vecchio sbadato che scriveva la lista della spesa o che buttava giù un promemoria. Ma più scriveva, più Maximilian si sentiva male. Una sensazione che partì dallo stomaco, ma presto arrivò alla testa, e alla fine tutti gli organi del suo corpo nuotavano e sguazzavano nella nausea. Com’era ovvio, essendo uno studioso di così alto livello, Levar portava con sé armi potenti. Una di queste era la Penna dei Rimedi Medicinali, con la quale stava scrivendo ora.

«Uh…», disse Maximilian. «Sei tu? Per favore smettila».

«Sei diventato terribilmente pallido», disse Wolf. Si girò verso Levar. «Ehi, piantala!».

«Silenzio», intimò Levar. «Gli occhiali, per favore».

Andò verso Maximilian, che ora si sentiva così male e barcollava al punto che doveva cercare qualcosa a cui aggrapparsi, e subito.



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